Be Svendsen (live) – Mount Nemrut, Türkiye – Cercle
Per i turisti occidentali le procedure per fare ingresso in Tunisia sono molto semplici ed il loro buon esito è piuttosto scontato. Tuttavia non a tutti viene riservato il medesimo trattamento: ad esempio, una politica della diffidenza, del tutto differente a quanto sopra descritto, viene attuata nei confronti dei giornalisti nonché delle popolazioni subsahariane. Tali categorie nello specifico vengono trattate con sospetto e diffidenza, costrette a subire controlli insistenti e ripetuti, a mostrare documenti, autorizzazioni ed aprire bagagli mostrandone puntualmente il contenuto.

Appena fuori dall’aeroporto, percorrendo le strade extraurbane, non manca l’occasione di ammirare le composizioni artistiche trasportate dagli autisti locali.


I veicoli in circolazione sono perlopiù datati ed in pessime condizioni; inoltre, complici la guida caotica e spericolata che sono soliti avere i conducenti ed il pessimo stato in cui versano le strade, è frequente imbattersi in incidenti ed avere la costante sensazione di potervi incorrere in ogni momento.

Le difficoltà sociali, economiche ed i disagi ambientali che il paese quotidianamente si trova ad affrontare saltano all’occhio immediatamente.



Il paese è disseminato di realtà in cui la povertà e la carenza di mezzi di sussistenza sono tangibili. Fatta eccezione per alcune stupende oasi di natura incontaminata (dedicate al turismo internazionale) che appaiono come delle vere e proprie bolle, del tutto disconnesse dal contesto che le circonda.


Il Sud del paese è l’area che presenta i profili più problematici.

L’autentica povertà delle zone meridionali si manifesta sotto più aspetti e fa da cornice ad ogni aspetto della vita quotidiana della popolazione che vi abita.




La Tunisia affonda le sue radici nella cultura araba; ogni luogo, città o villaggio, più o meno benestante, più o meno popolato, è costruito intorno al suk: il mercato che costituisce il cuore delle attività commerciali.


La nazione è sprovvista di un sistema centralizzato di gestione e smaltimento dei rifiuti, che inevitabilmente, per tale motivo, si riversano in ogni dove, con conseguenze drammatiche sia sotto il profilo ecologico che sanitario.

E’ stato inevitabile (il che offre anche un interessante spunto di riflessione) notare come, nonostante la popolazione sia solita trascorrere molto tempo fuori casa, manchino luoghi collettivi di aggregazione, fatta eccezione per quelli religiosi.





L’identità del Paese si manifesta in molti dettagli apparentemente insignificanti, che ne tradiscono l’arretratezza sotto molti aspetti: ad esempio, ancora oggi, nel 2023, manca una legge che obblighi i conducenti ed i passeggeri di moto e scooter ad indossare il casco.

In molte aree sono carenti i servizi di prima necessità.

Talvolta non vi è modo di reperire il carburante, non essendovi delle stazioni di rifornimento.

In questi luoghi di frequente sono le piccole botteghe locali a dotarsi di taniche di benzina (non raffinata e perciò di qualità inferiore) da rivendere a prezzi più bassi.

Questa tipologia di benzina è sconsigliata per i motori moderni, ma talvolta è l’unica soluzione per non rischiare di rimanere senza carburante..

All’interno della compagine sociale sono i più giovani (probabilmente perché più connessi con il resto del mondo) a patire maggiormente le condizioni di povertà del paese e la mancanza di prospettive per il futuro; è in questo il contesto che, nonostante il forte legame con le proprie radici e famiglie, molti ragazzi maturano il cosiddetto “sogno europeo”, convincendosi che raggiungendo l’Europa potranno sicuramente migliorare la loro condizione.

L’opzione di attraversare clandestinamente il Mar Mediterraneo, via di fuga dalla propria condizione che in moltissimi (giovani e non) cercano di percorrere, sperando in un futuro migliore, solo in rarissimi casi rispecchia quel sogno di miglioramento.

I depositi a perdita d’occhio di scafi abbandonati, blocchi fatiscenti di ferro e ruggine, collocati nelle zone di competenza della Guardia Costiera Tunisina, sono l’emblema delle speranze infrante di migliaia persone che invano cercano di costruire altrove una vita degna.

La Guardia Costiera Tunisina si occupa di recuperare questi scafi, di inventariarli e di tenerli in custodia.









La diffusione globale del calcio non ha risparmiato la Tunisia: anche qui come in moltissimi Paesi del mondo, la popolazione sostiene le squadre locali.



L’architettura delle abitazioni tunisine è spoglia ed essenziale.

Di frequente gli edifici sono incompiuti e non rifiniti, trasmettendo così una sensazione di precarietà e rivelando la complessità della realtà nazionale.



Nonostante le ristrettezze economiche ed il trascorso familiare alcune volte drammatico e commovente, l’ospitalità è impagabile e calorosa.

In concomitanza con i pasti i padroni di casa sono soliti accogliere gli ospiti offrendo loro la specialità della casa.


Nelle ore serali le donne non sono solite uscire dalle proprie abitazioni. Al contrario gli uomini si riuniscono in bar e consumano birre o altre bevande alcoliche (benché sia precluso dalla religione musulmana) in origine destinate ai turisti internazionali.

La capitale, Tunisi, ha uno stile architettonico ed urbanistico di stampo coloniale francese.








L’ordinamento nazionale è di recente mutato: dopo una lunga dittatura ed in seguito ad una rivoluzione, nel 2022 la Tunisia è divenuta a seguito di referendum Repubblica presidenziale.

Il Presidente, in origine largamente sostenuto attualmente non vanta più un appoggio così diffuso da parte della popolazione nei confronti del suo operato che si è rivelato progressivamente sempre più autoritario.

Di recente è stata oggetto di manifestazione da parte dei giornalisti del paese la legge 54 sulle fake news. Quest’ultima prevede che ove venga diffusa una notizia falsa (o ritenuta arbitrariamente tale) il giornalista e la sua fonte possano pretestuosamente essere condannati dai cinque ai dieci anni di reclusione. Uno strumento molto pericoloso per la libera informazione nazionale ed internazionale.



Il centro di Tunisi è molto affascinante e ricco di colori.










Nei luoghi meno turistici della Tunisia gli hotel che spesso hanno ingressi dall’aspetto sfarzoso si rivelano molto carenti nei servizi di base, tradendo una attenzione particolare per la mera apparenza estetica più che per la sostanza o la qualità del soggiorno.


Fuori dai principali centri abitati l’ atmosfera è rurale, meno caotica e la maggior parte della popolazione si dedica all’agricoltura.





