Algernon

L’ India è una nazione dalla superficie vastissima, c’è perciò moltissimo da vedere.




Gli usi e costumi mutano di molto da stato a stato, parallelamente alla vita enormemente differente che conducono gli indiani che abitano nelle grandi città, rispetto alla calma delle località di campagna e montagna dove la popolazione vive a stretto contatto con la natura.


Ed è proprio questo uno degli elementi che più saltano all’occhio: le metropoli sono caotiche e soffocanti, sporche, affollate, inquinate.


Non appena si esce dalle grandi città la natura è quanto di più imponente e suggestivo si possa ammirare.



Il Rajasthan, stato dell’India settentrionale, conserva un enorme patrimonio storico di fortezze imponenti e palazzi colorati, imperdibili per chi si vi si reca per la prima volta.



Qui si trova una delle sette meraviglie del mondo: il Taj Mahal, patrimonio dell’ UNESCO.

Uno dei più grandi problemi dell’ India (ma sopratutto degli indiani) riguarda l’inquinamento e la sporcizia (basti pensare che Nuova Delhi è la città più inquinata al mondo!)


Capita di vedere fiumi di plastica, persone moribonde o a volte anche morte a terra, rotaie contornate da baraccopoli.


Ma questa piaga non riguarda solamente la parte più povera della popolazione, bensì anche le fasce più agiate sono completamente ineducate all’igiene ed al rispetto dell’ambiente circostante.

Non è raro scorgere indiani ben vestiti e dal fare distinto, gettare rifiuti o bottiglie di plastica vuote nei curatissimi giardini del Taj Mahal. Da ciò si percepisce in parte quanto questo problema sia radicato nella cultura e nelle abitudini quotidiane.

Ci vorranno anni affinché l’educazione ambientale raggiunga le coscienze, invertendo questa rotta in favore di abitudini più “Green” che per ora sono solo illustrate nei cartelloni pubblicitari.


I ritmi di vita della popolazione sono completamente diversi da quelli serrati e frenetici a cui siamo abituati noi in occidente.



Il tempo ha un valore del tutto diverso: non c’è da stupirsi se il treno ritarda di 6 ore





oppure se il meccanico decide che impiegherà 2 giorni per cambiare una ruota…


Ciò che affascina maggiormente è la parte naturalistica.




Per arrivare in montagna si percorrono strade quasi inglobate dalla vegetazione circostante che prospera incontaminata.


La catena montuosa dell’ Himalaya, è qualcosa di indescrivibile.

Il cielo ad altitudini elevate è di un blu intenso; tra Manali (Pradesh) e Leh (Kasmir) si percorre la seconda strada carrabile più alta del mondo ( ad un’altitudine di 5600 metri) dove l’ossigeno tende a scarseggiare e l’aria è molto rarefatta.

Pur se percorribili dai veicoli non bisogna aspettarsi un normale manto stradale:

si tratta di percorsi di terriccio, sabbia, rocce, fiumiciattoli, insomma non immaginatevi proprio la classica autostrada.

Perciò, è senza dubbio un viaggio fantastico da fare in moto, ma caldamente consigliato a guidatori esperti.


Sull’ Himalaya a differenza che in altre località indiane, la vita trascorre nella calma più totale: gli abitanti sembrano abituati alla serenità della vita nella natura e riflessivi, essendo culturalmente influenzati dal vicino Tibet.


Inevitabilmente anche vivere a più di 3000 metri rende la vita ed i ritmi un po più lenti, il che per i ritmi occidentali può essere in alcune circostanze un ostacolo, ma la natura è così presente e stupenda da impedire quasi di notare ogni altro aspetto.

